venerdì 30 aprile 2010


UV+ CP Unum Velle e Centro Pascal

sono lieti di presentare il libro di Tonino Cantelmi e Michela Pensavalli
"Scusa se non ti chiamo (più) amore"


Il libro lancia una sfida, pesante ma da affrontare: come scegliere il partner e vivere felici. Un libro non sull' amore ma sui modi di amare anzi, sugli stili di amore. Lidea di questo libro nasce proprio dalla consapevolezza del potere che ha Eros di influenzare il benessere psicofisico di un individuo, e della difficoltà in cui spesso ci troviamo per riuscire a capirci qualcosa. Lintento - dicono nella prefazione i coautori - è quello di fornire una prospettiva di speranza a quelli convinti che nessuno ha mai voluto bene a loro e nessuno li amerà mai in futuro, o a chi vive con l'angosciante dubbio di non essere capace di amare.
(Rif. dal sito: http://www.toninocantelmi.com/web/article106.html)

E' previsto l'intervento di entrambi gli autori. Chi volesse fare delle domande è pregato di inviare una e-mail al seguente indirizzo: unumvelle@gmail.com e saremo lieti di farle prevenire agli autori

1 commento:

  1. Grazie a tutti per la partecipazione alla presentazione del libro del Prof. Cantelmi. Interessantissimi gli spunti che ci ha fornito il Professore:

    1) come la nostra società postmoderna liquida, sia caratterizzata da una concezione dell'amore ridotta a puro "emozionismo" e di come le emozioni siano "tecnomediate" dai vari sms, email e messaggi sul wall di facebook. Il risultato è che tutto ciò ci allontana sempre di più da una vera comunicazione empatica - capace di "leggere" l'altro - e da un intimità pienamente vissuta in cui non abbiamo paura di scoprirci e di scoprire l'altro. Sembra infatti tanto difficile amare, quanto ancor di più "lasciarsi amare";

    2)il momento di crisi non come la fine di tutto, ma come l'indice di decodifica del sentimento iniziale, della sua veridicità e intensità che l'hanno portato a nascere. Grazie alla sua esperienza come pscichiatra, ci ha rassicurati, facendoci fugguire dalla grande menzogna che ci fa guardare al momento della crisi, come ad un già avvenuto fallimento e non come un momento positivo impoprtante in cui intraprendere un viaggio a ritroso verso la riscoprta dell'identità dell'amore che si era costruito all'inizio;

    3)come impariamo ad amare da coloro che ci hanno amati per primi, e quindi di come sostanzialmente "amiamo come siamo stati amati". La letteratura scientifica chiama "figure di attaccamento" coloro che amandoci per primi, in un certo senso, ci hanno insegnato ad amare, e a rispondere all'amore in un certo modo, questi possono essere i genitori, ma non si identificano necessariamente solo con essi.

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