lunedì 19 aprile 2010

Love is All you Need

"We hope the feelings of peace and pleasure that were in this place will flow out into the streets so all can share them." (Mike Lang). Questa dichiarazione di Mike Lang, il produttore di Woodstock, è stata rilasciata alla rivista Life, subito dopo il festival. Le parole sono profonde e affascinanti dopo mezzo secolo, io che amo la musica, che ascolto e amo il rock, io che che desidero la pace e desidero amare e gustare la vita, e ho sempre considerato l'evento di Woodstock, l'espressione di una generazione che voleva fare l'amore e non la guerra, mi chiedo: questa affascinante e profetica frase di Lang, si è realizzata e ha portato a compimento veramente questo elevatissima e desiderabile aspirazione dell'uomo che è la diffusione di vera libertà, pace e amore?
Che ognuno di noi aspiri ad amare ed essere amato, è una verità scientifica, perchè tutti possiamo sperimentarne e verificarne il desiderio. Che ognuno di noi desideri, nel profondo del proprio cuore vivere in una società fondata sull'amore e non sul conflitto e sulla guerra, è un dato che ci trova fondamentalmente unanimi, ma qual'è il concetto di libertà proposto e per cui si è combattuto nella rivoluzione del '68? qual'è il gusto per la vita e per la bellezza che si perseguito? qual'è il fondamento che si è messo alla parola amore?
Se essere libero nella mia sessualità vuol dire lasciarmi dominare dai miei istinti, e ridurre tutto il mio potenziale ad essi, se gustare la vita vuol dire disinibire i miei sensi sotto l'infulenza di altri inibitori, che mi rendono ad essi dipendente, se la società fondata sull'amore e sulla pace, nell'atto stesso in cui si dice "ti amo" si impone di tacere la parola "aperto alla vita"; caro '68, io non ti voglio fare la guerra, e l'amore lo voglio fare eccome, ma sceglendolo ogni volta come atto libero e volontario che non si limita al mio "sentire", e che coinvolge il mio volere e non solo le mie "voglie" e impegna in me tutte le mie facoltà che mi ricordano che sono grande, veramente grande tanto che il mio essere mi trascende. L'amore lo voglio fare, ma senza limitare la mia capacità creativa, senza imporre al mio corpo di non pronunciare la parola "vita", proprio mentre con tutto se stesso nel suo bellissimo linguaggio sta dicendo"io amo la vita e sono capace di dare la vita". E allora,"you say you want a revolution, well you know we all wanna change the world, but when you talk about destruction, don't you know you can count me out".

Servizio di Life.com con le foto più significative di Woodstock:
http://www.life.com/image/ugc1006772/in-gallery/31192/woodstock-lifes-best-photos

di Federica Colombo

4 commenti:

  1. Complimenti per il tuo post. Condivido in pieno, anche la delicatezza e la chiarezza che ti è propria. :-)
    Luciano

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  2. Bisogna fare un po di chiarezza qui Woodstock era "3 days of peace and music" un grande evento musicale (forse il più famoso evento rock) il quale scopo era quello di mandare un messaggio di pace (guarda contesto storico/politico)

    Piu che woodstock forse tu ti riferisci alla famosa "Summer Of Love" del 67 a San Francisco, la cosidetta hippie revolution.

    Gli hippie si opponevano all'ortodossia politica e sociale, scegliendo una mite e non dottrinaria ideologia che favoriva la pace, l'amore, la fratellanza e la libertà personale.

    Se si vede l'amore libero come potere dell'amore nella vita quotidiana e bellezza del sesso è un conto, ma se lo si vede sotto forma di scambismo, rapporti multipli finalizzati a soddisfare il proprio piacere e quindi in maniera egoistica non è più libero l'amore.

    Non tutti i mali vengono per nuocere comunque, la rivoluzione sessuale del 68 ha portato la donna a vivere la sua sessualità più a pieno e più apertamente (il sesso e la sessualità non è cambiata nel 68 è stata più una sorta di coming out collettivo dove si parlava più apertamente e liberamente di sesso sopratutto per quanto riguarda la donna) parificando a livello sessuale la condizione della donna a quella dell'uomo.

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  3. Grazie Luciano, spero di vederti alla prossima conferenza su Woodstock e la rivoluzione sessuale che abbiamo prevista per il 13 Maggio presso l'UER a Roma, ti tengo aggiornato. Grazie Federica

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  4. Spero di vedere anche te Android alla medesima conferenza, visto che l'argomento ti interessa particolarmente e ne sei informato.
    Per quanto riguarda la scelta di parlare di Woodstock, ti confermo che era congeniale proprio al riflettere sul concetto di "peace and music". Che tipo di pace mi proponi, se mi chiami a non fare la guerra con mio fratello, ma a farla contro me stesso, chiedendomi di annullarmi piano piano a favore di un ideale dell'amore che però non considera la mia persona?
    Siamo d'accordo che vedere l'amore come la soddisfazione di un proprio piacere, sia un desiderio e un atto egoistico, ma siamo sicuri che con la sua "liberazione del sesso" si siano costruite le basi di un amore libero nei confini della "vera" libertà che rispetta se stessa e l'altro? E' proprio quello che vogliamo chiederci in questi post.
    La donna inoltre ha ottenuto un riconoscimento di pari di dignità e questo è sicuramente buono, ma non bisogna confondere la parità con l'uguaglianza d'identità, facendo confluire le differenze in un unità androgina. Una volta affermata la pari dignità dell'essere è necessaria l'affermazione delle sue alterità (essere altro da) in modo da trovare la vera complementarietà.

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