lunedì 17 maggio 2010

When i'm 64

"Mi amerai ancora quando avrò sessantaquattro anni?". Quando inizia un amore, non c'è dubbio che vorremmo durasse in eterno. Ma oggi come oggi, guardiamo a questo intimo desiderio come ad un utopia, un bell'ideale si, ma irraggiungibile, non tanto più solo per l'altro - mi sarà fedele? - ma ancora più per se stessi - gli sarò fedele? - perchè così tanta sfiducia? Consideriamo l'amore solo come un sentimento,il sentimento che mi conduce ora verso uno, ora verso l'altro, mi storidisce nel suo andare e dondolando inatanto, piano piano raschia il terreno di fiducia, quel terreno che dovrei coltivare per far si che nasca l'amore vero e duraturo. Dal momento che spesso ci scegliamo un pò come dei pasticcini, buoni da gustare, ma appena passa la voglia di cioccolata, arriva quella della crema, è normale che io non chiederei mai alla mia voglia di cioccolata di essermi fedele in eterno, perchè sò che è una voglia e per sua natura segue una guida dondolante. Allora di fronte alla mia ferma risoluzione di amare e di amare fino alla fine, a chi chiederò di aiutarmi a restare fedele a quell'amore che sto per scegliere per sempre? Forse c'è una volontà nell'essere molto forte, che è capace di accendere un fuoco anche quando si è spento. E forse è proprio, dell'amore, quell'aspetto che è tutto nostro, che ci compete più precisamente. Se amo, perchè qualcosa mi induce a farlo, quel qualcosa ha merito quanto me di quell'amore, mentre se amo indipendentemente da quel qualcosa, il merito per l'amore messo in campo è tutto mio, o almento in gran parte. La mia voglia è diventata volontà per cui non voglio la persona che ho scelto solo perchè soddisfa delle mie voglie, ma perchè ho scoperto che è parte di me ed anzi è così grande in me che se non c'è io non ci sono più, e per questo la voglio e la voglio così tanto nella mia vita che sono capace di fare di tutto per riaccendere quel fuoco, che sembra oggi estinto. Certo una volontà così è una volontà che ha fiducia prima di tutto in se stessa, nel potere che ha di partecipare a questa forza che lo invade e che è amore. L'esperienza d'invasione dell'amore è ciò che ci spinge a ricercarlo ed è la stessa che ci spinge ad alimentarlo e a ritrovarlo una volta perduto. Ecco nuovamente la volontà di amare che è tutta nostra. Ecco che nella danza dell'amore mentre prima dominano nella scena i sentimenti, le luci i bagliori che nascondono tutte le ombre e i difetti, arriva il momento del ballo unico della volontà, che nel buio vede il suo amore così com'è e nuovamente lo sceglie con vero amore, perchè l'amore che prova è più grande dei difetti dell'oscurità che vede. Un amore capace di amare anche nel buio della nostra debolezza, non è un amore che ci dà fiducia? Quanto ci è difficile, aprirci all'altro, spogliarci interiormente per mostrarci per quello che siamo veramente, senza nascondere anche i più piccoli difetti, limiti e debolezze, dentro maschere ingobranti che tanto prima o poi ci sfuggiranno di mano. Ci è molto difficile perchè abbiamo paura che l'altro non ci possa più o smetta di amarci appena scopra chi siamo veramente. Ma quella che è la mia interiorità come potrò mascherla? O crearle un ambiente idoneo in cui si sveli? L'ambiente di fiducia è una luce che emana un calore che mi permette di non aver paura di mostrarmi per tutto quello che sono e così finalmente incontrare l'altro nella verità di me stesso, senza finzioni.
Spesso costringiamo un amore, a nascere in un ambiente ostile, dove non ci sia un clima di fiducia nè nell'altro, nè in me, nè nella potenza dell'amore stesso, capace di legare e tenere insieme due esseri in eterno. Spesso giriamo nel mondo alla ricerca di un amore unico che non ci abbandoni mai, perchè sappiamo che il nostro essere va così al di là anche di noi stessi che già far intraprendere questo viaggio ad uno soltanto è tanto. Altrettanto spesso però ci inganniamo, perchè non vogliamo restare delusi - non vogliamo soffrire - che una persona che ci possa amare per sempre, così come siamo, non esista, e i primi a confermarlo siamo noi stessi - neanch'io sono capace di amarmi così come sono, come potrebbe amarmi un altro? - eppure quella voce che dentro di noi ci spinge a cercare l'amore non si accontenta di promesse passeggere, non si "spoglia"intimamente senza fiducia, non è capace gisutamente di donare tutto se stesso, dopo un incontro di qualche ora e continuamo a soffrire e a vivere continue delusioni, perchè quella voce non si accontenterà mai di mezzi amori, ne vorrà continuamente uno solo e per sempre.

Nessun commento:

Posta un commento