Oggi è la festa di una Santa che sicuramente non va di moda, ma la cui storia, tocca nell'intimo ogni donna e arricchisce ogni questione che possiamo affrontare sulla corporeità e la comunicazione. La sua storia è di un attualità spaventosa. S. Maria Goretti è martire dell'amore, un amore vero, capace di difendere se stesso e l'altro fino alla morte. Patrona naturale di ogni donna o bambina che ha subito o continua a subire violenze sul proprio corpo e che piange intimamente le sue ferite nel cuore dell'amore stesso .
La forza che ha tirato fuori in quel momento mentre a soli 14 anni, stava per essere violentata, è la forza di un amore vero e puro nelle sue intenzioni, così fedele a se stesso, che si rifiuta di lasciarsi trasformare in atto di violenza, di dominio, di possesso, per non snaturare le parole di quell'atto che è espressione di solo d'amore e mai di aggressione.
Santa Maria Goretti, ha preferito morire piuttosto che concedersi contro il suo volere, a quell'abominio dell'atto d'amore che è la violenza carnale. Ma questo non vuol dire che ha cercato lei stessa la morte, il suo carnefice l'ha accoltellata mentre lei difendeva il suo amore per la vita - sua e del suo aggressore l'amico Alessandro – e per l'amore stesso.
La luce della sua storia illumina il nostro riflettere sugli atti d'amore e le loro intenzioni. L'aggressione, la ricerca di soddisfazione di sé senza rispetto della volontà dell'altro è violenza, ma possiamo spingerci ancora più in là chiedendoci se ogni nostro atto è mosso dal desiderio di donare noi stessi mentre chiediamo all'altro di donarsi a noi. La natura dell'atto d'amore non è espressione di donazione reciproca? Quanto cerco il bene mio, dell'altro e dell'amore stesso mentre pronucio le parole dell'amore nei miei atti? E' una domanda che riguarda l'amore tutto intero. E la lezione che ci offere questa piccola adolescente delle Ferriere con la sua vita, è quella di una profonda ricerca di purezza di intenzione e di atti che si muove da un amore profondo per l'amore stesso, ed è il significato della castità cristiana. La castità non è un cintura che si usava nel medioevo e che oggi è simbolo di repressione sessuale della donna, per cui le si vogliono privare i piaceri della vita. La castità è amore profondo dell'amore stesso inteso nella sua purezza originaria e ricercato in ogni atto e in ogni intenzione e non amore di se stessi a discapito dell'altro o negazione dell'amore a se stessi. Ed è per questa prospetti va di cammino verso un amore sempre più fedele a se stesso, che si può definire virtù in senso cristiano, perchè una virtù si coltiva, e in essa si progredisce camminando sulle sue traccie, in ogni tempo e in ogni luogo, traducendole nello spazio della propria esistenza, della propria corporeità, del proprio essere nel mondo liberi e capaci di amari.
Una scelta del genere oggi, è una scelta che però sembra condurre alla morte, non interiore anzi, ma ad una morte esteriore, una morte d'immagine, agli occhi di coloro che non la conoscono o ancora non sono rimasti affascinati dalla sua bellezza o la rifiutano perchè va contro ogni egoismo umano. Molto abbiamo da imparare da questa quattordicenne coraggiosa, che ha tanto amato l'amore e la sua forma più elevata di espressione corporale, da dare la sua vita perché questo non si realizzi senza la purezza di intenzione dal quale nasce e con la quale si muove sempre.
Link: http://www.santamariagoretti.it/vita.html
su google map: Casa del Martirio si S. Maria Goretti, Frazione Ferriere, Latina, LT 04100, Italia
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